Interviste con le storie
La Primavera di Liquida è la redazione ragazzi che ieri sera ha iniziato a lavorare all’interno del Festival, distribuendosi tra il pubblico e gli ospiti per cogliere non soltanto i temi dell’evento, ma l’atmosfera, le aspettative, le reazioni, la partecipazione.
Indossando i panni dei reporter, i giovanissimi dai 10 ai 13 anni hanno osservato, ascoltato, filmato, fotografato, registrato, intervistato una parte di quel mondo adulto che per tanto tempo ha rappresentato il canale principale da cui ricevere notizie dal mondo.
La nostra insomma è stata un po’ la sfida di rovesciare il ruolo tra adulti e ragazzi e soprattutto tra adulti “mediatori” di notizie e giovani che (seppur di riflesso o distrattamente) le ricevono. In più, queste ragazze e ragazzi sono appena usciti da mesi difficili, in cui sono stati segregati e collegati on line anche per l’apprendimento, e adesso sono finalmente tornati all’off-line di contatti diretti, di relazioni faccia a faccia, per le quali bisogna recuperare regole di dialogo e di interscambio.
Quello che leggete è il risultato della loro “caccia alle storie” notturna. Si sono suddivisi in cinque gruppi che si sono assunti questi compiti:
1) intervistare gli autori: giornalisti e scrittori invitati al Festival
2) intervistare il pubblico partecipante
3) trasmettere una loro opinione sui temi trattati nel Festival
4) cogliere storie, temi, curiosità
5) raccontare la storia del luogo speciale dove si tiene il Festival (la Basilica di Saccargia)
Attrezzati con magliette azzurre e badge, taccuini, penne e l’immancabile smartphone, i redattori de La Primavera di Liquida si sono lanciati (festosamente) a interloquire con i professionisti dei media, ascoltando frammenti della loro vita e carriera, ottenendo interessanti osservazioni e spunti per attivare uno sguardo consapevole e attento sul mondo.
Questo è il loro prezioso contributo.